venerdì 11 gennaio 2013

La natura della Divinità

(by Trezzi Virginia)
(N.d.R. – Rendiamo attenti i lettori che con il termine “Dio” non è inteso il personaggio fisico solitamente rappresentato dalle varie religioni, bensì la fonte principale dell’intelligenza che opera in continuazione la creazione)
Dio nella sua essenza è il principio che anima tutto l’Universo Cosmico.
Egli è l’Assoluto, l’Eterno, l’Infinito che noi vediamo proiettato nel finito, nel relativo, nel progressivo.
Vi sono molte altre qualità, di cui ne indichiamo alcune soltante di un certo rilievo
  • Qualità dell’evoluzione Angelica: Dio è Mente, è Intelligenza Funzionante, è Attività Creativa;
  • Qualità dell’evoluzione Cristica: Dio è Amore, è Rapporto, è Coscienza;
  • Qualità dell’Aspetto Onnipotente: Dio è Vita, è Fuoco, è Puro Essere
Le qualità e gli aspetti sono tanti, per cui diciamo che, in sintesi, Dio è la Realtà Unica che resta al di là del nostro concepibile.
Una maggiore illuminazione al riguardo può essere a noi data dalla “Preghiera al Creatore” tratta dal libro “La Grande Sintesi” di Pietro Ubaldi:
La Preghiera al Creatore
Ti adoro, recondito Dio dell’Universo, Anima del tutto, Padre mio e Padre di tutte le cose, respiro mio e respiro di tutte le cose.
Ti adoro, indistruttibile Essenza sempre presente nello spazio, nel tempo ed oltre, nell’Infinito.
Padre, Ti amo anche quando il Tuo respiro è dolore, perché il Tuo dolore è Amore; anche quando la Tua Legge è fatica, perché la fatica che la Tua Legge impone è la via delle ascensioni umane.
Padre, mi immergo nella Tua Potenza, in Essa mi riposo e mi abbandono, alla Sorgente io chiedo l’alimento che mi sostenga.
Io Ti cerco nel profondo ove Tu sei, donde mi attrai. Ti sento nell’infinito ove non giungo e donde mi chiami. Non Ti vedo, eppure mi acciechi con la Tua Luce; non Ti odo, eppure sento il tuono della Tua voce; non so ove Tu sia, eppur T’incontro ad ogni passo; Ti dimentico e Ti ignoro, eppur Ti ascolto in ogni mio palpito.
Non so individuarTi, eppure verso di Te gravito, come gravitano tutte le cose verso di Te, Centro dell’Universo.
Potenza Invisibile, che reggi i mondi e le Vite. Tu sei, nella Tua Essenza, al di sopra di ogni mia concezione.
Che sarai Tu mai, che io non so descrivere e definire, se il solo riflesso delle Tue Opere mi acceca?
Che sarai Tu mai, se mi stupisce l’incommensurabile complessità di questa Tua emanazione, piccola scintilla spirituale che tutto mi anima?
L’uomo Ti insegue nella Scienza, Ti invoca nel dolore, Ti benedice nella gioia, ma nella Grandezza della Tua Potenza, come nella Bontà del Tuo amore, Tu sei sempre oltre, oltre tutto il Pensiero umano, al di sopra delle forme e del divenire, un Lampo nell’Infinito.
Nel muggito della tempesta è Dio.
Nella carezza dell’umile è Dio.
Nell’evoluzione del turbine atomico, nel lancio delle forme dinamiche, nel trionfo della Vita e dello Spirito è Dio.
Nella gioia e nel dolore, nella vita e nella morte, nel bene e nel male – è Dio.
Un Dio senza confini, che tutto comprende e stringe e domina anche le apparenze dei contrari, che guida ai Suoi fini supremi.
E l’essere sale, di forma in forma, anelante di conoscerTi, ansioso di una sempre più completa realizzazione del Tuo pensiero, traduzione in atto della Tua Essenza.
io Ti adoro, Supremo Principio del Tutto, nella Tua veste di materia, nella Tua manifestazione di Energia, nell’inesauribile rinovellarsi di forme sempre nuove e sempre più belle, io adoro Te, Concetto sempre nuovo e buono e bello, inesauribile Legge animatrice dell’Universo.
Ti adoro, Gran Tutto, sconfinante oltre tutti i limiti del mio essere.
In questa adorazione mi anniento e mi alimento, mi umilio e mi accendo, nella Grande Unità mi fondo, e nella Grande Legge mi coordino, perché la mia azione sia sempre armonica, ascensione, preghiera, amore.

Il corpo fisico

È questo il più appariscente ed il più materiale dei sette, ma non per questo è da disprezzarsi, al contrario. Esso è indispensabile per lo sviluppo spirituale della nostra evoluzione umana e quindi deve essere accuratamente custodito affinché, quale “tempio dello Spirito Vivente” divenga uno strumento sempre più perfetto.

Se noi guardiamo in giro con unpo’ di attenzione, vediamo come, in ogni individuo, il corpo fisico rispecchi lo sviluppo del controllo mentale, quindi il renderlo sempre più perfetto – per usarlo con sempre maggior vantaggio – è un preciso dovere di ogni persona evoluta.

Oltre a tenerlo in buona salute, dobbiamo anche fare in modo che sia allenato a obbedire agli ordini mentali, anziché osteggiarli.

A questo riguardo dobbiamo tener presente che in ogni cellula del nostro corpo è insita una piccola “vita”, che controlla la sua azione. Queste “vite” sono “intelligenze auto-sufficienti” capaci di compiere – fino a un certo grado di sviluppo – il loro lavoro. Sono dipendenti, diciamo, dall’intelligenza centrale e obbediscono immediatamente ai suoi impulsi, sia consci che inconsci.

Qualsiasi lavoro si domandi a questa intelligenza, viene svolto perfettamente. La selezione delle cellule fa sì che esse estraggano dal sangue il loro nutrimento e respingano il superfluo. Difatti, sia i processi della digestione che quelli dell’assimilazione, sono concordi a diminuire la loro intelligenza, siano esse separate o in gruppo.

Per portare un esempio pratico, possiamo dire e anche constatare: quando ci procuriamo una ferita, le cellule accorrono in quel punto per rinchiuderlo, dimostrando così la “vita” che c’è in ogni atomo, e queto viene a confermare come ogni atomo è una “cosa vivente”, con una sua vita indipendente, non solo; ma qualora codesti atomi vengono combinati in gruppi per un dato fine, manifestano pure una speciale intelligenza.

Quando poi i gruppi si riuniscono in corpi di natura più o meno complessa, diventano “veicoli” di più alte forme di coscienza.

A questo punto è nostro dovere completare queste nozioni specificando che, qualora avviene la morte del corpo fisico, con la dispersione delle cellule inizia il processo di decomposizione. Esse diventano libere soltanto quando la forza che le ha tenute assieme si ritira ed esse saranno così nuovamente libere di comporre altre combinazioni.

Alcune vanno nel corpo di piante e animali, altre restano nel suolo, ma è soltanto cambiamento, perché “la morte non è altro che uno dei tanti aspetti della vita, e la dispersione di una forma materiale, non è che l’inizio di una nuova forma di vita”.

Ma visto che noi – per ora – qui siamo e qui vorremmo rimanere per un bel po’ ancora, cerchiamo di conoscere come possiamo comportarci per vivere in buona salute e per lo meno, al meglio:

La prima cosa da tener presente è quella di far nostro un certo metodo, cioè: retta condotta nel pensiero, nelle parole, nelle azioni, nell’alimentazione e nelle abitudini di vita.

E quando il Cristo guariva, dicendo “Va e non peccare piû” praticamente richiamava l’attenzione del …miracolato su degli “errori” da questi precedentemente commessi, ma senz’altro correggibili con un po’ d’attenzione e di buona volontà.

Teniamo ben presente che:

“come una persona pensa, così diviene”

quindi: pensieri elevati, armonia interiore ed esteriore, correzione degli errori nel proprio carattere o nel modo stesso di “condurre” la propria vita, accettazione delle “prove” a cui il nostro karma spesso ci sottopone. Amore, amore, amore per tutti e per tutto, queste sono le prime regole a cui attenersi.

I pensieri velenosi ci avvelenano l corpo. L’odio, la paura, l’invidia, la gelosia, il rancore, sono veri veleni distruttivi che abbattono il fisico. In più, a prescindere dalla loro natura sgradevole, sono sentimenti separativi che violano il Principio dell’Unità, separano l’individuo dal suo prossimo e dalla “Vita Una”. Infatti, quando ci distacchiamo in qualche modo dai nostri prossimi, recidiamo i fili d’amore che ci legano agli esseri umani, e nello stesso tempo ostruiamo le vene e le arterie nelle quali scorre la “Vita Universale”.

Cinque regole per …curare se stessi, possono essere:

  1. Coltivare uno stato di buona volontà per tutti. Possibilmente non urtare mai alcuno con i pensieri, parole e azioni. Il più grande preventivo consiste nell’innocuità.
  2. Sviluppare l’abitudine di essere felici, gioiosi, sempre (per esempio l’artrite è dovuta al risentimento covato “sotto cenere”) Il lubrificante perfetto delle articolazioni indurite è …l’olio della gioia.
  3. Non coltivare mai il malcontento, ma deliberatamente perdonare tutto e tutti. Un famoso scrittore ci dice: “Essere capaci di stare nelle tenebre e vivere come se tutto intorno fosse luce. Questa è la prova finale dello spirito umano”.
  4. Sprigionare affetto per tutti, inondando ogni creatura vivente con il potere dell’amore, e mai fare torto neppure alla più umile creatura. Allo stesso modo come l’innocuità previene, così la buona volontà cura le malattie e le sofferenze. Entrambi questi atteggiamenti aprono e tengono aperti i canali lungo i quali scorre la forza vitale.
  5. Collegarsi regolarmente con la “Sorgente Spirituale”, invocare ed avere fiducia nella “Forza Spirituale”.

Queste che abbiamo chiamato le “5 regole” in realtà sono leggi di natura e sarebbe opportuno che tutti noi ci adeguassimo, tenendo anche presente che, non solo tali atteggiamenti possono effettivamente curare le malattie del corpo, ma ci apportano tranquillità, la calma dei nervi, la pace della mente, ristabilendo l’armonia interiore e dilatando i canali attraverso i quali viene convogliata “vita nuova” ad ogni singola cellula del corpo. In questo modo la vita ricostruisce tutto il corpo “dal di dentro” e così possiamo ri-creare noi stessi.

Brevi suggerimenti:

Hai paura della morte? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Anche se il mio corpo muore, io vivrò per sempre”

Hai paura della malattia? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Io sono uno spirito puro, anche se il mio corpo si ammala io sono sempre di una salute e forza radianti”

Hai paura della vecchiaia? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Anche se il mio corpo invecchia, io possiedo l’eterna giovinezza”

Hai paura della solitudine? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Anche se il mio corpo è nella solitudine, io sono da sempre Uno con Dio e, per suo mezzo, unito con tutto quello che vive”

La pratica regolare di queste Verità le rende reali.

Grazie – Sai Ram

venerdì 4 gennaio 2013

Chiarimenti indispensabili per una giusta conoscenza

(by Virginia Trezzi)

Un certo numero di scienziati materialisti assicurano che dopo la morte dell'uomo non rimane più nulla, che il corpo si disintegra negli elementi che lo compongono e che ciò che noi chiamiamo anima non è che un'autocoscienza temporanea prodotta dall'assieme dell'azione organica che poi si dissipa come il vapore.

Il fatto stesso di credere indiscutibilmente quanto affermano, enunciano una profezia, in quanto - per essi - non sarà possibile mantenere alcuna coscienza dopo la morte.

Infatti nel mondo spirituale vi sono dei principi fondamentali per cui non esiste possibilità di eccezioni.

Quello che invece va tenuto presente è che ci sono regole per coloro che vedono e regole per coloro che preferiscono rimanere ciechi.

Colui che non ha voluto vedere, non vedrà nulla, né sarà forzato a vedere.

Avendo egli, durante tutta la vita, insistentemente negato la continuità dell'esistenza dopo la morte, le sue capacità spirituali sono rimaste atrofizzate per tutto il periodo della sua esistenza, né potranno svilupparsi dopo la morte; così egli rimarrà cieco.

Per riuscire a spiegare questo dobbiamo far presente che Manas, nel suo aspetto inferiore, è la sede della mente terrena, quindi esso acquisisce soltanto quello che a lui risulta evidente circa la percezione dell'universo, ma nulla della visione spirituale, se tale visione non viene recepita.

Il Manas inferiore non è che un attributo dell'intelletto, mentre Bhuddi-Manas è l'anima umana illuminata dalla radiosità della Luce dello Spirito. Ne consegue che Buddhi- Manas non può né morire né perdere la sua autocoscienza nell'Eternità, e neppure il ricordo delle sue passate incarnazioni. Ma ciò non può verificarsi per il materialista, il quale, non riconoscendo la Sua anima divina, da essa nulla può ricevere.

L'Anima umana, essendo una proiezione dell'intelletto ed essendo un semplice attributo condizionato dalla personalità terrena dell'uomo, con la disgregazione di questi, pure essa si dissolve, quindi non può rimanere nulla che ci dia il ricordo di quanto noi stessi abbiamo rifiutato.

Il Karma, diciamo, agisce incessantemente e nella nostra vita al di là, noi possiamo raccogliere solo i frutti di quanto abbiamo seminato in questa.

La parola. Corretto uso e relativo valore

(by Virginia Trezzi)

Poche sono le persone che si rendono conto della potenza della parola, eppure persino nei Vangeli è stato detto:

"Da principio era la Parola ... e la Parola era Dio... Senza di Essa nessuna cosa fatta è stata fatta."

Questo passo riconduce la nostra mente all'alba del processo creativo, allorché, per mezzo del Suono, Dio parlò, ed i mondi furono creati.

Anche l'esoterismo ci insegna che:

"Il mezzo principale con cui la ruota della natura viene mossa verso la via fenomenica è il Suono, perché il Suono originale, o la Parola, mette in vibrazione la materia di cui tutte le forme sono fatte e inizia quell'attività che caratterizza anche l'atomo della sostanza."

Tanto la letteratura quanto le Sacre Scritture di tutti gli antichi popoli e di tutte le grandi religioni riferiscono testimonianze sull'efficacia del suono nel produrre tutto ciò che esiste di tangibile e visibile; anche i vari colori sono misurabili in diverse vibrazioni percepibili in alcuni casi anche da persone prive della vista fisica.

Se ci rendessimo conto di tutto ciò e cogliessimo appieno la profondità scientifico-spirituale di questo concetto sul valore delle parole e l'emissione dei suoni, riusciremmo a comprendere l'importanza dell'utilizzo, nei nostri discorsi, di determinati toni e vocaboli piuttosto che altri.

Suono e Linguaggio sono sempre stati ritenuti, sia dagli antichi filosofi che dai pensatori odierni, i più alti agenti usati dall'essere umano per plasmare se stesso ed il proprio ambiente. Il pensiero, la parola e l'azione che ne risultano sul piano fisico, costituiscono la triplicità che rende un essere umano quale realmente esso è, collocandolo sul piano evolutivo in cui esso si trova; lo scopo della nostra parola quindi, è di rivestire il nostro pensiero per comunicarlo agli altri, tenendo però ben presente che la retta parola crea forme benefiche mentre la parola errata produce forme nocive e malefiche.

Se noi non ci rendessimo conto di ciò, continueremo a parlare incessantemente ed irresponsabilmente usando incautamente parole e moltiplicando suoni, circondandoci così di una molteplicità di ostacolanti ed inutili forme di nostra propria creazione. È tempo quindi di comprendere la particolare importanza di riflettere prima di parlare ricordando l' insegnamento che dice:

“Prima di essere degno di parlare devi pervenire alla conoscenza”

dunque dapprima pensiamo, poi scegliamo le parole appropriate ad esprimere in modo corretto il nostro pensiero (il che può essere fatto anche con un linguaggio semplice e non particolarmente ricercato), cercando di usare anche una pronuncia corretta che dia valore e tonalità appropriate ad ogni vocabolo che portiamo alle nostre labbra.

In questo modo la nostra "espressione parlata" crea una forma-pensiero degna di incorporare l'idea reale che abbiamo visualizzato nella nostra mente, così che la nostra parola non sarà apportatrice di discordia e di turbamento, ma andrà a rafforzare la grande nota armonizzatrice che dobbiamo, in qualità di essere umani, far risuonare definitivamente.

Una parola errata è separativamentre dobbiamo invece tener presente che, considerando la parola una parte primaria della divinità, essa deve essere unificatrice.

Possiamo comunque aggiungere che dei vari agenti karmici, manipolati dall'uomo per modellare sè stesso e l'ambiente che lo circonda, il suono (o anche parola o canto) è il più importante in quanto comporta un lavoro nell'etere e di conseguenza ha un forte dominio sul quaternario inferiore o, per meglio dire, sugli elementi aria, fuoco, acqua e terra.

Il suono e il linguaggio contengono perciò  tutti gli elementi (...ali) occorrenti per muovere le varie classi di Deva (I Deva sono i servitori celesti, i cosiddetti Angeli che agiscono nel mondo materiale al servizio di quello spirituale).

L'effetto vibratorio provocato da una corretta intonazione del suono e dalla chiara e giusta emissione delle parole pronunciate, ha dominio sulla sostanza cosmica, stimolando nell'uomo ciò che è buono nei suoi molteplici corpi, proteggendolo e producendo un afflusso benefico sull'ambiente circostante; resta comunque sottinteso che tutto quanto possa venire praticato in modo scorretto, provocherà degli effetti karmici inerenti la relativa erronea motivazione.

L’atomo energetico permanente materiale - 2

(by Trezzi Virginia)

In queste prossime righe è nostra intenzione approfondire la conoscenza sull'Atomo energetico permanente, cioè quell'atomo materiale che è il germe permanente di future vite di una stessa anima e che condiziona le nostre incarnazioni ed il nostro Karma.

Per facilitare queste precisazioni, dobbiamo incominciare dalla vita dopo la morte...

Quando l'ora della nostra dipartita è giunta e la forza aggregatrice che ha dominato la nostra vita ci abbandona (cioè quella scintilla energetica che è lo spirito), il corpo inizia la sua disgregazione ed i suoi elementi costitutivi ritornano a far parte della natura.

Esiste però un atomo, denominato atomo permanente materiale che ha un'azione preponderante per il cammino dello spirito e che quindi è importantissimo per la nostra futura incarnazione in quanto contiene, potenzialmente, la condizione prima affinché l'essenza spirituale possa, per via di adattamenti ai determinismi somatici, prendere possesso della forma e del sesso relativo.

Mentre l'anima, in esclusiva balìa dell'esito delle sue azioni, si dirige dove il merito o la colpa la portano, questo atomo permanente, essendo materia, viene trasportato dagli elementi della natura e portato a compiere quindi, attraverso questa, i cicli più impensati che, per chi si dimenticasse di trovarsi dinnanzi ad un valore atomico, potrebbero sembrare incredibili.

Per aiutarci a vedere chiaro, ci è utile seguire una sua ipotetica peripezia in una delle infinite serie di transizioni attraverso la breve durata di un suo ciclo:

Il corpo muore e si dissocia, si autodistrugge; i costituenti grossolani evaporano, più o meno lentamente, portando nel grembo delle loro molecole la particella infinitesimale che, in tal modo, inizia il suo pellegrinaggio.

Essa viene trasportata sulle ali del vento, attratta dalle correnti dell'atmosfera che percorrerà in tutti i sensi, alcune volte assorbita dal calore solare, altre prigioniera della nebbia; talvolta celermente e talvolta meno, ma serbando però sempre la caratteristica di un vagare incosciente, involontario.

Trovandosi, appunto, in questa situazione, una precipitazione ne può provocare la caduta in mezzo alla pioggia e, sempre sotto questo aspetto, può venire assorbita dalla terra la quale, alimentando a sua volta una pianta, immetterà in essa la nostra particella.

Ecco dunque come l'atomo materiale permanente, attraverso una successione di peripezie, dallo stato di disgregazione di un individuo, è giunto a far parte di un frutto, o più precisamente di un seme, e, come tale, porta il suo contributo al nuovo crescente germoglio.

Sotto questo aspetto rimarrà in esso finché altri processi favorevoli faranno sì che esso possa nuovamente liberarsi, ma le forze che guidano attraverso lo spazio l'atomo materiale sono delle più varie e molteplici, per cui non è detto che, vagando nell'aria, debba necessariamente cadere sulla terra piuttosto che in un lago o nel mare; in questo caso potrebbe benissimo venire trasportato dalle onde, sballottato in tutti i modi ed in ogni senso dalle tempeste dell'oceano che lo travolgeranno mille volte con i loro frangenti spumosi, senza per altro che esso ne subisca un danno o perisca.

Ad un certo momento avviene che le acque siano calme; l'atomo che apparteneva ad una vita individuale ed umana può galleggiare sulle acque in tranquillo riposo, forse anche contemplando le bellezze della natura, fino a quando un pesce, affiorando, non lo inghiotta.

Un nuovo ciclo ha inizio; può durare sino a che l'animale, mediante le sue funzioni organiche, non lo restituisca nuovamente all'acqua.

Transitando da sostanza in sostanza continua dunque a pellegrinare nel cielo, nell'aria, nei mari, nei fiumi, attraverso organismi vegetali ed animali; penetra nella terra; entra a far parte dei prati, negli steli erbosi, oppure nelle corolle o nei petali dei fiori più vari. In succinto vaga, e questo pellegrinare dell'atomo permanente è realmente drammatico, in particolare quando si sa che, malgrado ciò, una Suprema Forza naturale lo regola, conducendolo, dopo tante peripezie e metamorfosi, a quel luogo nel quale esso troverà ragione per partecipare nuovamente alla creazione dell'individuo, richiamando quella scintilla energetica che, un giorno, la morte separò dalla materia. Infatti, l'andare incessante di questa parte infinitesimale, di questo germe permanente di future vite - di una stessa anima, è sottoposto anch'esso ad un Karma, così come la parte spirituale.

È proprio in base al suo Karma che l'atomo materiale permanente, pur essendo libero di compiere tutte le involuzioni possibili, ha un ciclo ben determinato da due punti che rappresentano l'inizio e la fine delle sue dieci peregrinazioni, che cioè ne racchiudono il periodo determinato, più precisamente: dal minuto in cui esso abbandona la materia umana, separandosi da un corpo in disgregazione, a quello nel quale si trova in condizioni tali da poter formare un nuovo principio di vita.

Tale Karma è quello che permette allo spirito singolo di reincorporarsi; lo rende, per così dire, schiavo del fattore tempo.

La scintilla energetica non può essere l'arbitro assoluto della sua purificazione; infatti l'anima ha la facoltà di scegliere volontariamente il proprio destino futuro, ma essa non lo può compiere incondizionatamente a suo beneplacito, lo può fare solo quando l'atomo materiale si trova in condizioni che le permettano la nuova incarnazione; questo giustifica, tra l'altro, alcuni enigmi che riguardano il nostro pianeta e che si ritiene superfluo parlare in questa sede, possiamo però accennare al caso, che può sovente presentarsi, in cui un essere umano non sia in grado di procreare e, tutto ad un tratto, acquisisca tale possibilità.

Quale ne è la ragione? È evidente che essa consista nel fatto che tra i microscopici e vitali spermatozoi non esista l'elemento più essenziale, cioè l'atomo permanente materiale.

Per la stessa legge per cui una terra non seminata non può produrre, così l'alveo materno che riceve il seme privo dell'atomo essenziale creativo, è destinato a rimanere sterile, questo viene detto per inciso, quello che invece riteniamo utile sapere è che, quale residuo di un essere umano che ha cessato di vivere, rimangono, nello spazio, due elementi che si conservano invariati attraverso il tempo, due parti diverse nella loro costituzione, autonome per quanto riguarda i loro cicli, ma ciò non di meno unite l'una all'altra grazie ad una forza di vibrazione la quale fa si che, in determinati periodi, l'una dipenda strettamente dall'altra nella formazione di fenomeni in cui è possibile una loro manifestazione sincrona.

Questi due elementi sono appunto l'atomo permanente materiale e la scintilla energetica. Queste due Forze, pur separandosi dopo la morte, si riuniranno per vivificare la vita in una nuova manifestazione; questo fatto giustifica e spiega l'assioma ermetico che dice:

“Una pietra diventa una pianta, una pianta un animale, un animale un uomo, un uomo un Dio.”

L'atomo energetico permanente materiale - 1

(by Trezzi Virginia)
 

Richiamando quanto è stato divulgato sul bollettino n° 5/13 della Mother Sai anno II° , per i nostri lettori occidentali non abituati alle espressioni orientali, e magari anche non conoscitori della composizione occulta dell'uomo, si è deliberato di specificare tali conoscenze nel modo più consono alla loro mentalità scientifica e ai loro modi di espressione.

L'articolo sul quale si vuole richiamare l'attenzione è: “Dalla pietra all'uomo e quindi si approfondirà la conoscenza sull'Atomo energetico permanente cioè quell'atomo materiale che è germe permanente di future vite di una stessa anima e che condiziona le nostre incarnazioni ed il nostro Karma.

Per facilitare queste precisazioni, sarebbe utile incominciare dalla “vita dopo la morte”, e quindi specifichiamo quanto segue.

Quando l'ora della nostra dipartita è giunta e la forza aggregatrice che ha dominato la nostra vita ci abbandona (cioè quella scintilla energetica che è lo spirito), il corpo inizia la sua disgregazione e i suoi elementi costitutivi ritornano a far parte della natura.

Esiste però un atomo, denominato atomo permanente materiale che ha un'azione preponderante per il cammino dello spirito e che quindi è importantissimo per la nostra futura incarnazione in quanto contiene potenzialmente la condizione prima perché l'essenza spirituale possa, (per via di adattamenti ai determinismi  somatici) prendere possesso della forma e del sesso relativo.

In breve, mentre l'anima in esclusiva balìa dell'esito delle sue azioni, si dirige dove il merito o la colpa la portano, questo atomo permanente, essendo esso materia, è soggetto ad essere trasportato dagli elementi della natura e quindi a compiere, attraverso questa, i cicli più impensati che, per chi si dimenticasse di trovarsi dinnanzi ad un valore atomico, potrebbero essere ritenuti incredibili.

Per aiutarci a vedere chiaro, ci è utile seguire le sue peripezie in una delle infinite serie di transizioni attraverso la breve durata di un suo ciclo.

Allora, riepilogando, il corpo muore e si dissocia, i costituenti grossolani evaporano più o meno lentamente portando nel grembo delle loro molecole la particella infinitesimale che, in tal modo, inizia il suo pellegrinaggio.

Essa verrà trasportata sulle ali del vento, attratta dalle correnti dell'atmosfera che percorrerà in tutti i sensi, alcune volte assorbita dal calore solare ed altre prigioniera della nebbia; talora celermente, talora meno, ma serbando però sempre la caratteristica di un vagare incosciente.

E mentre, appunto, si trova in balìa di questa situazione, una precipitazione acquea può provocare la sua caduta in mezzo alla pioggia e, sotto questo aspetto, essa può venire assorbita dalla terra, la quale, a sua volta, alimentando la pianta, la immetterà in essa.

Ecco dunque come l'atomo materiale permanente, attraverso una successione di peripezie, dallo stato di disgregazione di un individuo, è andato a far parte di un frutto, o più precisamente di un seme, e, come tale, a dare il suo contributo al nuovo crescente germoglio.

Sotto questo aspetto rimarrà in esso finché altri processi favorevoli faranno sì che esso possa liberarsi.

Ma le forze che conducono per lo spazio l'atomo materiale sono delle più varie e molteplici, per cui non è detto che, vagando nell'aria, debba necessariamente cadere sulla terra piuttosto che in un lago o nel mare.

In questo caso egli potrebbe benissimo venire trasportato dalle onde e sballottato in tutte le maniere ed in ogni senso dalle tempeste dell'oceano che le travolgeranno mille volte con i loro frangenti spumosi, senza per questo ottenere che esso perisca.

Può anche verificarsi, e ad un certo momento avviene, che le acque siano calme; l'atomo che apparteneva ad una vita individuale ed umana può galleggiare sulle acque in tranquillo riposo, forse anche contemplando le bellezze della natura, fino a quando un pesce, affiorando, non lo inghiotta.

Ecco allora che un nuovo ciclo inizia, e può durare sino a che l'animale, mediante le sue funzioni organiche, non lo restituisca nuovamente all'acqua.

Trascorrendo di sostanza in sostanza, continuerà a pellegrinare nel cielo, nell'aria, nei mari, nei fiumi, attraverso organismi vegetali ed animali penetrerà nella terra; entrerà a far parte dei prati nello stelo erboso, oppure nella corolla o nei petali dei fiori più vari. In succinto vaga, e questo pellegrinare dell'atomo permanente è realmente drammatico, specialmente quando si sa che ciò nonostante una Suprema Forza naturale lo regola, conducendolo, dopo tante peripezie e metamorfosi, a quel luogo nel quale esso troverà ragione per partecipare nuovamente alla creazione dell'individuo, richiamando quella scintilla energetica che un giorno la morte separò dalla materia.

Infatti, l'andare incessante di questa ennesima parte infinitesimale, germe permanente di future vite di una stessa anima, è sottoposto anch'esso ad un Karma, così come la parte spirituale.

Ed è proprio in base a questo Karma che l'atomo materiale permanente, pur essendo libero di compiere tutte le involuzioni possibili, ha un ciclo ben determinato da due punti che rappresentano l'inizio e la fine delle sue peregrinazioni, che cioè ne racchiudono il periodo determinato e precisamente dal minuto in cui esso abbandona la materia umana, separandosi da un corpo in disgregazione, a quello nel quale si trova in condizioni tali da poter formare un nuovo principio di vita.

Tale Karma è quello che permette allo spirito singolo di rincorporarsi, ed anzi lo rende per così dire, schiavo del fattore tempo.

La scintilla energetica non può essere arbitro assoluto della sua purificazione poiché, se è vero che l'anima può scegliersi volontariamente il proprio futuro destino, essa non lo può compiere a suo beneplacito, ma deve attendere che l'atomo materiale si trovi in condizioni che permettano la sua nuova incarnazione.

Questo giustifica, tra l'altro, alcuni enigmi che riguardano il nostro pianeta e che si ritiene superfluo parlare in questa sede.

Si potrebbe però accennare al problema che può presentarsi quando un essere che si dimostra incapace di procreare, tutto ad un tratto acquista tale possibilità.

Qual è la ragione? È evidente che essa consiste nel fatto che tra i microscopici e vitali spermatozoi non esiste l'elemento più essenziale, cioè l'atomo permanente materiale.

Per la stessa legge per cui una terra non seminata non può produrre, così l'alveo materno che riceve il seme privo dell'atomo essenziale creativo, è destinato a rimanere sterile. Questo viene detto per inciso.

Quello che invece riteniamo utile sapere è che, quale residuo di un essere umano che ha cessato di vivere, rimangono, nello spazio, due elementi che si conservano invariati  attraverso il tempo, due parti diverse nella loro costituzione, autonome  per  quanto riguarda  i loro cicli, ma ciò non di meno unite l'una all'altra grazie ad una forza di vibrazione la quale fà si che, in determinati periodi, l'una dipenda strettamente dall'altra nella formazione di fenomeni in cui è possibile una loro manifestazione sincrona.

La loro denominazione è atomo permanente materiale e scintilla energetica.

Queste due Forze, pur separandosi dopo la morte, ad un certo momento si riuniscono per vivificare la vita in una nuova manifestazione, comunque giustificano e spiegano l'assioma ermetico che dice:

Una pietra diventa una pianta, una pianta un animale, un animale un uomo, un uomo un Dio.

Gli Avatar

(by Trezzi Virginia)

La continuità della Rivelazione

Sempre, lungo le età e ad ogni crisi umana, sempre, nelle ore del bisogno, alla fondazione di una nuova Razza o al risveglio dell' umanità preparata ad una visione più ampia, il Cuore di Dio, Spirito della Legge di compassione, invia un Istruttore, un Salvatore del Mondo, un Illuminatore; in breve un Avatara. Egli darà il messaggio per il quale è stato inviato su questo Pianeta, indicherà il prossimo passo che l'umanità dovrà fare, illuminerà sull'oscuro problema mondiale e porterà nella conoscenza umana l'espressione di un aspetto della divinità finora sconosciuto.

Su questo fatto della continuitàdella Rivelazione e sulla successione di questa manifestazione progressiva della natura divina, si fonda la dottrina degli Avatar, dei Messaggeri divini, delle Apparizioni divine e dei Profeti ispirati.

Di tutto questo la storia rende indubbia testimonianza.

La risposta dell'umanità è inevitabile.

In queste semplici parole viene espressa la reazione spirituale istintiva dell'uomo e dell'immortale spirito umano alle tre verità fondamentali che governano questa legge e che si riassumono:

  1. Nella "continuità della Rivelazione" di cui abbiamo parlato poco fa;
  2. Nella "legge di compassione" che esprime la verità del giusto rapporto, della comprensione amorevole, dell'amore espresso attivamente. In parole povere è fondamento della vera fratellanza e l'espressione dell'unità interiore.
  3. La "Realtà di Dio", è questa la verità secondo cui l'Essere è Dioimmanente e Dio trascendente, cioè implica il riconoscimento del grande Tutto e della relativa parte; è la conoscenza della Divinità, accertata mediante un giusto rapporto e l'identità d'origine. (Siamo tutti figli di uno stesso Padre, o, se vi par meglio, nasciamo tutti allo stesso modo, cioè siamo tutti Spirito e materia).

È la rivelazione della vita di Dio, che pervade tutto ciò che esiste (Dio immanente) e della medesima vita che provvede il rapporto cosmico ancor maggiore (Dio Trascendente), che è garanzia finale d'ogni progresso e della rivelazione progressiva e cioè:

"Avendo pervaso l'intero universo con un frammento di Me stesso, Io rimango."

Questa, vogliamo dire, è la sfida della divinità, ma contemporaneamente è anche l'eterna speranza dell'umanità. È la risposta della Vita stessa alle richieste dell'umanità, alle indagini della scienza e a tutto il problema del mondo. Dio È qui, presente fra noi in tutte le forme d'espressione. Egli include, pervade e rimane al di là. È più grande di tutte le apparenze e si rivela progressivamentee ciclicamente via via che l'uomo è pronto per ulteriore conoscenza.

La reazione dell'uomo singolo e delle masse alla continuità della Rivelazione, storicamente dimostrata, non può essere negata. È il fatto fondamentale della Religione.

Comunque, i tipi di rivelazione possono variare, ma ogni nuova rivelazione, data in risposta ai bisogni e alle richieste umani, ha sempre portato l'umanità più avanti verso una meta sempre più luminosa e una gloria maggiore. Teniamo presente che la rivelazionepuò avvenire su diversi livelli della coscienza umana. Può essere la rivelazione di nuovi paesi da conquistare, terrestri o mentali. Alcune persone indicarono la via (Marco Polo, Cristoforo Colombo, ecc.). Può essere il riconoscimento di nuovi fatti o leggi della natura, capiti e usati scientificamente (A. Volta, M. Curie, ecc.). Può essere la risposta dell'uomo intelligente all' accresciuta conoscenza, che produce un nuovo tipo di civiltà (Alcuni spiriti liberati, o anime evolute, indicarono la via).

Può essere la risposta del cuore umano al Cuore di Dio (Baba?), che conduce alla beatitudine mistica e al riconoscimento dell'Essere spirituale (il Cristo). Può essere la reazione dell'uomo a qualche nuovo insegnamento o a qualche sviluppo interiore, che ha per risultato un nuovo e più ricco accostamento religioso al centro della vita. Alcuni Messaggeri, anche in ciò ne indicarono la via (Jogananda, ecc.).

Ma anche in questo caso, il significato espresso è sempre il progresso. Avanzare, rigettare qualche limitazione esistente, ripudiare il male e ciò che è indesiderabile, questo implica il riconoscimento di ciò che è possibile, ideale e divino.

Allora, riepilogando e tenendo presente alcune leggi fondamentali che governano la "discesa degli Avatara" che possono essere di diversa natura (cioè di provenienza cosmica, solare, planetaria ecc.) noi diciamo che:

"Un Avatar è un Essere che, avendo dapprima sviluppata e poi trascesa la sua natura umana e divina, è capace di riflettere qualche principio cosmico o qualità ed energia divina che produrrà l'effetto desiderato sull'umanità, evocando una reazione, producendo la stimolazione necessaria, e ... por­tando la lacerazione del velo e alla penetrazione della luce."

Questa energia può essere generata nella famiglia umana e focalizzata in un Messaggero responsivo; può essere generata nel Pianeta stesso e, come dicevamo prima, produrre un Avatar planetario, può essere l'espressione dell'impulso e dell'energia di vita del sistema solare o provenire da sorgenti all'esterno di esso e perciò cosmica (Baba). Ma sempre è focalizzata tramite un'Entità che si manifesta, è evocata da una richiesta o da un appello congiunto, ed evoca una risposta ed i conseguenti cambiamenti nella vita, nella cultura, nella civiltà del genere umano.

La risposta o reazione dell'umanità al Messaggero divino, a tempo debito stabilisce il riconoscimentodi "qualcosa di trascendente", qualcosa che deve essere considerato e che ci si deve sforzare di raggiungere, qualcosa che indica una visione - che dapprima è una possibilità e, più tardi, un conseguimento.

Questo è il processo storicamente provato e che si esprime infine come un fatto. Questo nuovo fatto, quando è aggiunto a quelli stabiliti da altri Avatar precedenti, arricchisce il contenuto spirituale della coscienza umana, intensifica la vita spirituale della Razza e stimola l'uomo a fare un passo avanti nel mondo della realtà e fuori dal mondo dell'illusione.

Ogni rivelazione lo avvicina al mondo delle cause.

Attualmente gli Avatara più noti e più facilmente riconosciuti sono il Budda e il Cristo, ed ora abbiamo in incarnazione Swami.

I Loro messaggi sono familiari a tutti e i frutti della Loro vita e delle Loro parole hanno condizionato il pensiero e le civiltà di entrambi gli emisferi, perchè sono degli Avatara divini-umani e rappresentano qualcosa che l'umanità può comprendere più facilmente, perché la loro natura è simile a quella del  genere  umano "carne della nostra carne e spirito del nostro spirito". Perciò per noi hanno maggior significato di qualsiasi altra apparizione divina.

Sono conosciuti, amati e seguiti da innumerevoli milioni di persone.

Dovremmo riflettere profondamente sulla formazione di questo potente nucleo di energia spiritualmente positiva, la quale rispecchia il costante compito di un Avatar. Come abbiamo visto Essi concentrano una verità dinamica, la quale crea una potente forma-pensiero, la quale – a sua volta – crea un vortice di energia attrattiva nei tre mondi della vita umana ( fisica, emozionale e mentale).

Poi, con il passare dei secoli, quelle Verità e l'effetto della Loro vita e della Loro parola cominciano a condizionare in modo costante il pensiero umano; la forma-pensiero stabilita agisce sempre maggiormente quale trasmettitore dell'Energia divina che esprime una idea divina e questa, col tempo, produce una civiltà con la sua cultura, le sue religioni, le sue politiche, i suoi governi e i suoi processi educativi. Così si fa la storia.

Come abbiamo visto la storia non è altro che il ricordo della reazione ciclica dell'uomo all'Energia divina che affluisce, tramite un Avatara o ad una Guida ispirata.

SAI RAM